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 IN VIA DI ESTINZIONE: L'orso bruno

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MessaggioTitolo: IN VIA DI ESTINZIONE: L'orso bruno   IN VIA DI ESTINZIONE: L'orso bruno Icon_minitimeLun Feb 11, 2008 12:12 am

IN VIA DI ESTINZIONE: L'orso bruno Orsobrunovr5

Per gli antichi Celti l'Orso rappresentava il potere regale che poteva venir conquistato solo attraverso il coraggio ed il valore in battaglia e regale sicuramente questo mammifero lo è, com'è possente e, al tempo stesso, amorevole. Certo! Con i suoi cuccioli! Questo è l'unico motivo che può spingere un orso ad attaccare l'uomo.

COME SONO FATTI

E' un plantigrado, cioè per camminare posa completamente la pianta del piede a terra, esattamente come l’uomo, il gorilla, lo scimpanzé e l’orango. Ha artigli possenti che gli consentono anche di arrampicarsi sugli alberi.

La struttura fisica dell'Orso Bruno può variare notevolmente: il suo peso può raggiungere i 300 kg per una lunghezza totale di circa 2 metri, l'altezza al garrese può essere di 110 cm. Questo per il maschio, la femmina è più piccola ed il suo peso varia dagli 80 ai 100 kg.

Per un animale di questa mole è davvero impressionante la velocità che può raggiungere: si parla addirittura di 50 km/h, tenuti per ben 2 km.

Non è dotato d'una vista acuta, ma questa carenza è controbilanciata da olfatto ed udito molto sviluppati.

COME VIVONO

L'Orso è un animale solitario, al massimo si formano delle coppie, e non è stanziale, anzi, nei periodi migliori dell'anno è in grado di percorrere grandi distanze in cerca di nuovi e più favorevoli territori. L'habitat perfetto per l'orso è costituito da un buon sottobosco nel quale mimetizzarsi ed evitare il contatto con l'uomo, una buona reperibilità di cibo e la presenza di caverne dove potrà passare il periodo del letargo.

Il letargo, appunto, è la particolarità di questo grande mammifero. In autunno comincia letteralmente a far scorta di grasso, si cerca una caverna tranquilla, la rende confortevole con uno strato di erbe fino a costruirsi una specie di nido e ... aspetta la bella stagione. Non è però assolutamente vero che l'Orso dorma sempre nei mesi freddi: nelle giornate più miti si sveglia, esce dalla tana, mangiucchia qualcosa e, se viene disturbato, di tana se ne cerca un'altra.

Si tratta di una sorta di torpore nel quale, però, le funzioni vitali si abbassano fortemente. La temperatura interna scende di poco (circa 5 - 7°C rispetto alla normale), ma i battiti cardiaci passano dai 40 normali ad 8 .

DI COSA SI NUTRONO

Sarebbe più facile dire di cosa NON si nutrono. Classificato tra i Grandi Carnivori, l'Orso è un onnivoro e si nutre di erbe, bacche, noci, frutta, radici, insetti (dalle larve alle formiche); per il miele è disposto a sfidare le api e, protetto com'è dalla folta pelliccia, la cosa non gli crea molti problemi... e poi pesci (è un ottimo nuotatore!). Può spingersi a predare animali di allevamento, come pecore e capre e questo non gli ha sicuramente reso amico l'uomo.

Nella tarda estate e in autunno, quando l’Orso deve costituire le riserve di grasso che gli consentiranno di superare un nuovo inverno, la frutta riveste molta importanza nella sua alimentazione. In questo periodo il suo pasto arriva a 40 kg di cibo al giorno, pari a circa 20.000 kcal e la scorta di grasso che riesce a produrre arriva fino al 50% del suo peso corporeo.

RIPRODUZIONE

Il periodo fecondo, negli Orsi inizia, indistintamente per maschi e femmine, intorno al quarto - sesto anno di età.

L'unico periodo nel quale l'Orso fa vita di coppia è proprio quello degli amori, da maggio a luglio. Poi la gestazione che dura 7 - 8 mesi, ma che presenta una particolarità: l'ovulo non si impianta immediatamente nell'utero della femmina, ma, per un certo tempo, resta posizionato nella tuba ovarica, quasi in una fase di "sonno". Questo fenomeno, comune anche ad altre specie animali, viene chiamato "impianto ritardato" o "diapausa embrionale" ed è probabilmente regolato da fattori fisiologici o ambientali. In pratica il fine è che femmina e cuccoli passino indenni il letargo. Sarà infatti in questo periodo che i piccoli nasceranno, nella caverna-nido, tra dicembre - febbraio; il loro numero varia da un minimo di 1 (molto frequentemente) a 3 (raramente 4) e sono privi di pelo e piccolissimi: il loro peso si aggira intorno ai 300 - 400 gr. Ma (come tutto in natura) anche questo non è un caso. Il punto rimane sempre la sopravvivenza al letargo, durante il quale l'unico alimento è il latte materno prodotto con il grasso accumulato durante l'autunno.

Ad aprile - maggio madre e prole lasciano la tana (i maschi sono già in giro da tempo) e rimarranno assieme per due anni.... poi il ciclo ricomincerà.

DOVE VIVEVANO E DOVE VIVONO

Fino a quando le foreste d'Europa rimasero degne di tale nome, l'Orso era un animale comune. Ora vive in quelle foreste che rimangono, in Russia ed in Scandinavia, ma si calcola che non superi le 6000 unità e, se questo è un numero irrisorio, figuriamoci cosa sono le 450 - 550 unità presumibilmente presenti nella zona "ricca" più vicina a noi, la Slovenia.

Per questo motivo l'Orso Bruno è stato catalogato come “Specie di fauna rigorosamente protetta” sin dalla Convenzione di Berna del 1979.

La situazione in Italia, ma anche nei Paesi con noi confinanti, è decisamente seria e su tutto l'arco alpino si ariva a malapena alle 60 unità, concentrate per lo più (si parla di una trentina di individui) nelle Alpi Nord-Orientali grazie alla vicinanza con la Slovenia, ma, ad esempio, dal Parco Nazionale dello Stelvio è scomparso del tutto.

Nelle Alpi centrali, nel Parco Adamello-Brenta è stato dato il via ad un progetto con il quale si spera di evitare la scomparsa dell'Orso dal Trentino, con l'immissione nel territorio di 15 plantigradi.

Maggiore la presenza dell'Orso, invece, sugli Appennini. In Abruzzo la densità stimata è di un soggetto ogni 25 kmq, ma in questi luoghi il pericolo incombente è il bracconaggio che provoca la morte di ben 36 animali su 100.
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