MammeSocie
Vuoi reagire a questo messaggio? Crea un account in pochi click o accedi per continuare.
MammeSocie

Di tutto un po'.. rubacchiato nell'etere o improvvisato al momento ^^
 
IndicePortaleCercaUltime immaginiRegistratiAccedi

 

 Mentire

Andare in basso 
AutoreMessaggio
Admin
Admin
Admin
Admin


Numero di messaggi : 493
Età : 104
Localizzazione : Ovunque
Data d'iscrizione : 26.10.07

Mentire Empty
MessaggioTitolo: Mentire   Mentire Icon_minitimeGio Feb 14, 2008 10:19 am

Capire i meccanismi della menzogna...



E’ grazie ai ricercatori della dell'Università della Pennsylvania School of Medicine, guidati dal prof Daniel Langleben, che possiamo ora capire i meccanismi della menzogna.

Monitorando l'attività cerebrale di un gruppo di 18 volontari con la risonanza magnetica funzionale (RMF), per mezzo della quale si è potuto osservare cosa accadeva nel loro cervello durante un particolare test, hanno scoperto una realtà ben chiara: il nostro cervello è sempre pronto per dire la verità, mentre per mentire deve organizzarsi, attivarsi ed agire, una sorta di lavoro extra non previsto.

Ai partecipanti al test, dopo averli fatti accomodare all’interno dell’apparecchiatura (RMF), è stato chiesto di rispondere, mentendo, se avessero o meno degli oggetti tra quelli precedentemente fornitegli dagli sperimentatori e, successivamente, nascosti nelle loro tasche. Ogni volontario doveva rispondere alla vista di particolari immagini, alcune delle quali riproducevano gli oggetti in loro possesso, se tali oggetti erano nelle loro tasche oppure no.

Nel momento in cui il volontario iniziava a mentire, vi era un'intensificazione dell'attività cerebrale. Tale attività però, riguardava solo zone ben localizzate del cervello: il giro del cingolo e il giro frontale.

Il giro del cingolo è coinvolto nell'inibizione della risposta e nel monitoraggio degli errori, mentre il giro frontale ha un ruolo critico nell'attenzione.

Mantenere la menzogna poi incita all’azione il lobo sinistro dell’ippocampo, la struttura della memoria a breve e a lungo termine e la zona prefrontale della corteccia deputata alla elaborazione associativa degli elementi cognitivi (idee) tanto che, se vi è molta attività in queste zone oppure se si ripete troppe volte la stessa menzogna, il soggetto stesso crederà a ciò che dice come fatto realmente accaduto.

Volete un esempio? Bene! Avete ben 5 secondi per memorizzare le parole:“sogno, notte, cuscino, stanco, coperta”
Ora chiudete gli occhi e ripetetele ……..

La ricerca ha dimostrato che oltre 80% di chi effettua tale esperimento ricorda anche la parla “sonno” che risulta essere inesistente.

Assioma Neurobico:
La nostra mente non fa distinzione tra una situazione realmente accaduta ed una vividamente immaginata.

Come i ricordi ci ingannano. Svelato il segreto delle false credenze su di sé.

Lo studio sulla manipolazione dei ricordi ha, in tutto il mondo, una esponente famosa: la dottoressa Elizabeth Loftus. I suoi esperimenti hanno non solo dell’ingegnosità, ma anche della malizia scientifica ad alto significato. Uno dei suoi ultimi esperimenti è stato quello di riuscire a far raccontare ad oltre il 30% dei soggetti presi in esame, che da piccoli, durante una visita a Disneyland, avevano giocato con e tirato le orecchie a Bugs Bunny. La cosa, come ognuno di voi sa, è impossibile!!! Bugs Bunny è l’eroe della Warner Bros che risulta essere la rivale in affari della Disney. Riuscire ad ottenere questo risultato è stato semplice. E’ bastato far visionare ai soggetti volontari dell’esperimento un filmato, costruito e montato per l’occasione, ove un bimbo racconta una sua giornata divertente e ricca di emozioni a Disneyland. Nel montaggio però, al posto del caro Mickey Mouse, vi era Bugs Bunny.

Ma come è possibile tutto ciò?

La risposta ci viene fornita dai ricercatori della Jonhs Hopkins University a Baltimora. Come già attuato nell’università della Pensylvania, i ricercatori di Baltimora, hanno monitorato 30 volontari con la RMF durante la visione di un breve filmato che rappresentava la scena di un borseggio ai danni di una signora anziana. Al termine dell’esperimento si è potuto riscontrare che:

1. per registrare ogni particolare dell’evento preso in esame, il cervello utilizza la parte sinistra dell’ippocampo
2. nell’elaborazione dei ricordi, invece, si attiva anche la corteccia prefrontale, zona delle associazioni di idee.
3. interagendo le due parti, i ricordi prodotti, possono essere non realmente conformi alla realtà.

Sia quanto stabilito dai ricercatori della School of Medicine, sia quanto ottenuto dalla dottoressa Loftus e sia quanto qui sopra descritto, prende sempre più forma l’idea che i ricordi possono essere menzonieri a causa del lavoro della corteccia prefrontale obbligata alla associazione di idee per potersi esprimere.

Ma facciamo il punto della situazione. Per poter ricordare ed esprimere gli stessi ricordi, sono necessari dei processi ben precisi che risultano essere:

1. lo stimolo della percezione originaria – il fatto oggettivo –
2. la registrazione dell’evento originario – la conservazione delle informazioni – attivazione parte sinistra dell’ippocampo
3. il portare alla luce l’evento – il recupero del ricordo – attivazione della corteccia prefrontale ed inizio del lavoro di associazione di idee
4. la descrizione dell’evento – la verbalizzazione dell’evento – attivazione area denominata “del broca” per la verbalizzazione dell’evento.

I punti tre e quattro del processo sono influenzati a loro volta da quelle “convinzioni”, “regole”, “valori” soggettive presenti in ognuno che “INTERPRETANO” la realtà.

Esempio: Fase 1- fatto originario - Fase 2 – registrazione evento - E’ estate. Fa molto caldo. Passeggiate con amici per strada. Passate davanti ad un chiosco che vende gelati. Dal chiosco una persona, con in mano un grosso gelatone, viene verso di voi. Un amico della compagnia riconosce la persona. La presenta a tutti. Anche a voi.
Fase 3 – portare alla luce l’evento attraverso l’associazione di idee – pensando all’evento avete una sensazione di allarme
Fase 4 – verbalizzazione dell’evento – “ Sai, l’altro giorno, quando camminavamo per strada e abbiamo incontrato ……. Volevo dirti che sembra una persona pericolosa. Ha qualcosa che non mi piace. Fossi in te farei molta attenzione.”

Cosa è accaduto nelle fasi 3 e 4? La sera prima dell’evento avevate avuto una congestione da gelato. Il cono posseduto dalla persona ha riportato la sensazione sgradevole del malessere della sera prima alla coscienza. Nella fase di elaborazione del ricordo, la persona, fonte dell’elemento sgradevole, risulta essere pericolosa.

Perché tutto ciò?

Perché la memoria è un processo di ricostruzione ed elaborazione di elementi dati successivi alla percezione sia visiva che emozionale. Inserire ed inglobare percezioni soggettive all’evento oggettivo come se appartenessero all’evento stesso è molto facile.

Così è molto facile elaborare false credenze su di sè come accaduto per il caso di Bugs Bunny.

Mentire è più faticoso. Distorcere la realtà richiede l’intervento delle “convinzioni e dei pregiudizi”; ma è, a volte, più comodo. Dire la verità è la cosa più semplice; ma la più pericolosa. Riconoscere la nostra imperfezione e abbandonare l’idea dell’assolutismo cognitivo può essere saggio.

Consiglio Neurobico: Preferisco star bene piuttosto che Aver ragione (anche con me stesso).
Torna in alto Andare in basso
https://supermamme.forumattivo.com
 
Mentire
Torna in alto 
Pagina 1 di 1

Permessi in questa sezione del forum:Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.
MammeSocie :: AlternativaMente :: Neurobica :: I meccanismi della bugie-
Vai verso: