I SETTE CHAKRAS NEL DETTAGLIO

Primo Chakra o Muladhara

Il primo chakra si può paragonare alle fondamenta di una casa. Se queste sono solide, essa sarà stabile. Il termine sanscrito che definisce questo centro, proviene, infatti, da MULA, che significa radice e ADHARA, sostegno. Si trova tra l’ano e i genitali e, a livello fisico svolge un’azione di distensione di tutta la colonna vertebrale.
Nell’uomo Muladhara rappresenta la Terra, materia primordiale che contiene in se’, indistintamente, tutto quello che verrà creato e, se riflettiamo che nella Bibbia Dio crea l’uomo col fango, ne capiamo appieno la valenza simbolica.
Il primo chakra, quindi, sviluppa l’istinto e, quando non è in equilibrio porta gelosia, odio, ira, avarizia, paura e tristezza.
L’organo di senso legato a questo centro, è l’olfatto, che nasce nel rinencefalo, la parte più antica del cervello. Gli altri organi e le funzioni legate al primo chakra sono quelli che danno solidità a tutto il corpo e , quindi, gli appartengono le ossa, lo scheletro, i denti, i muscoli, i tendini, il coccige, la base del bacino, l’intestino crasso, l’ano e le funzioni escretorie del corpo. Inoltre come ghiandole è legato alle surrenali.
Il Muladhara è rappresentato, quindi, come un quadrato che simboleggia la terra, di un colore che sta tra il giallo e l’ocra. I quattro lati simboleggiano i quattro elementi fondamentali (terra, acqua, fuoco, aria), le quattro direzioni (nord, sud, est, ovest), le quattro stagioni (primavera, estate autunno, inverno), le 4 dimensioni terrestri ( le tre dello spazio più il tempo) ed è circondato da un loto a quattro petali. In Oriente i petali di loto sono simbolo della crescita spirituale dell’essere umano. I petali di questo chakra sono rossi scarlatti. All’interno del simbolo si trova la vibrazione che corrisponde al suono LAM (che si pronuncia lllllaamm con la m finale nasale), che, secondo le scritture, è il suono creatore del primo chakra.
Il veicolo trasportatore di energia è un elefante nero con sette proboscidi che simboleggiano le sette leggi naturali che le persone posseggono ma che devono scoprire se vogliono vivere correttamente.

Secondo Chakra o Svadhistana

Rispetto alle vertebre si pone tra la prima, la seconda, la terza vertebra sacrale (s2,s3,s4) con innervazioni che vanno alla seconda, terza e quarta lombare (12,13, 14).
Lo svadhishisthana rappresenta la nostra forza vitale e le funzioni che garantiscono la sopravvivenza come l’attività nervosa, la circolazione sanguigna, la respirazione, l’attività cerebrale.
L’uomo è, per tre quarti, formato da acqua e, mentre è in utero sisviluppa in questo elemento.
Quindi l’acqua rappresenta il femminile, il materno ma, contemporaneamente, il rapporto di fiducia da cui l’individuo si aspetta di ricevere quanto gli serve per la sopravvivenza. Ciò vale per la madre, il partner, e la vita in generale.
Il secondo chakra ha come elemento l’acqua, simbolo dello scorrere e del fluire. Così si passa dalla rigidità del primo chakra che rappresenta la terra, al movimento.
Nel simbolo troviamo l’acqua rappresentata come un cerchio al cui interno vi è Makara, un anfibio per metà pesce, simbolo del passaggio dall’acqua all’aria e per metà coccodrillo, simbolo dell’inconscio e della Grande Madre che tutto riattiva in sé attraverso la morte. Inoltre l’acqua è presentata in visione notturna, illuminta da un quarto di luna. Ciò simboleggia un femminile inconscio e terrificante che può prevalere sullo sviluppo cosciente. Analogo è il significato della luna che rappresenta il femminile visto nella sua parte più "oscura".
L’organo di senso rapportato allo svadhisthana è la lingua, sede del gusto. L’organo di azione sono, secondo alcuni le mani, secondo altri maestri yoga contemporanei, l’organo genitale.
Il suono associato al chakra è Vam, cioè la sillaba “Va” pronunziata in maniera nasale. Il colore legato a questo chakra è l’arancione, infatti i processi germinativi avvengono in un’oscurità appena illuminata da un tenue fuoco.
Il secondo chakra controlla tutti i liquidi del corpo, il sangue, la linfa, i succhi gastrici. Inoltre i reni e tutte le ghiandole, soprattutto quelle sessuali. Organo centrale di questo apparato è il rene, per i cinesi sede dell’energia ancestrale, che permette la vita dell’organismo e che, come il chakra in questione, separa le acque pulite da quelle sporche

Terzo Chakra o Manipura

Il terzo Ckakra o Manipura (in sanscrito “Gemma lucente”), è situato nell'area lombare, a livello della quinta, sesta e settima vertebra toracica.: Nel centro di manipura risiede Parà, il suono immanifesto.

I compiti di questo chakra sono starordinariamente compledssi, poiché è legato al fuoco, è da qui che il nostro corpo prende l'energia solare che nutre il nostro corpo eterico e ci permette di mantenere e vitalizzare il nostro corpo fisico. E' questo il luogo da cui si irradia l'emotività ed è quindi da qui che si stabiliscono i nostri contatti con gli altri e la disponibilità a legare con le altre persone e a fare amicizia.

Manipura simboleggia il cambiamento di direzione. La terra (Primo chakra) e l'acqua (Secondo Chakra) vanno verso il basso, mentre il fuoco e le fiamme verso l'alto e ciò rappresenta l'aspirazione a raggiungere mete elevate. Nel terzo cakra la staticità della terra e il continuo scorrere dell'acqua sono collegate alla volontà che spinge a cambiare.

A livello fisico la stessa funzione è svolta dal fegato che analizza le sostanze ingerite e le trasforma, iprima di distribuirle alle varie parti del corpo.

Questo chakra controlla, oltre al fegato la cistifellea, lo stomaco e gli intestini. È collegato soprattutto al pancreas, al duodeno e al diaframma.

Il suo organo d'azione è l'ano che provvede a convogliare verso il basso le scorie prodotte dal processo di trasforemazione ed assimilazione che il fuoco compie, gli organi sensoriali sono gli occhi, sia perché con essi possiamo percepire la luce che è legata a Manipura e al fuoco, sia perché la vista è l'organo che ci permette di assorbire il maggior numero di informazioni dal mondo esterno.

Il suono associato è RAM che è il suono creatore del chakra.

Il simbolo ha 10 petali, questo è il numero della completezza. La mano ha 5 dita, la creazione è composta da 5 elementi. Tutte le dita sono 10 ed anche le regole sono 10 (ad esempio i Comandamenti, sia quelli della Bibbia che quelli di Budda). La somma dei primi 4 numeri è 10. la forma simbolica è un triangolo che è simbolo del fuoco, ma ha la punta rivolta in basso,

Il colore collegato al chakra è il giallo, simbolo del sole.

Quarto Chakra o Anahata

Il quarto chakra o Anahata è situato dietro lo sterno, a livello della nona, decima e undicesima vertebra toracica (T9, T10. e T11).

Il nome significa “risonante senza percussione” e ce lo spieghiamo se pensiamo che su questo chakra troviamo sia il cuore che i polmoni, in cui è presente l'eco della prima vibrazione, cioè del fremito da cui è nato l'universo.

Il simbolo di Anahata è un fiore a 12 petali che, nel corpo dell'uomo, partono nel centro del cuore ed arrivano alle dita. I 12 petali simboleggiano i 12 segni dello zodiaco e quindi le tappe che la terra deve attraversare per effettuare un ciclo completo in spirito e materia per potere rinascere.

Anahata è, inoltre, il centro di equilibrio tra lo Shiva, il maschile, che nel simbolo del chakra è un triangolo col vertice rivolto verso l'alto e Parvati, il femminile, simboleggiato da un triangolo con il vertice rivolto verso il basso.

In questo modo, il maschile e il femminile, la natura divina e quella terrestre, L'istinto e la ragione, possono trovare un proprio equilibrio attraverso l'Amore.

Inoltre i due triangoli formano il sigillo di Salomone che, conseguentemente, simboleggia l'armonia tra i contrari.

In questo chakra, quindi, l'uomo raggiunge il proprio equilibrio e diventa il centro del cosmo. Anahata è il verde (per alcune scuole è il grigio) che è il colore della pace in cui si mescolano il giallo della terra e il blu del cielo. E' anche il colore delle piante e vibra in tutto il mondo vegetale.

L'elemento del IV chakra è l'aria e l'organo di senso sono le mani.
Sul piano fisico troviamo qui tre funzioni centrali per la vita dell'individuo.

La cardiaca, la respiratoria e l'immunitaria. Il cuore, analogamente al sole, distribuisce l' energia a tutto l'organismo. Il suo funzionamento è un alternarsi di due fasi (una attiva (la sistole) simbolo della nascita, ed una passiva (la diastole) simbolo della morte.

I polmoni, invece, sono espressione dello scambio dell'energia, questi, infatti, prendono il prana (l'energia del cosmo) e lo trasformano nell'individuo stesso. Anche nella respirazione troviamo un equilibrio tra nascita e morte, passività ed attività. Attraverso la respirazione si può anche, attraverso il rilassamento, controllare tutto l'organismo. Anche quello della respirazione è un ciclo completo così come previsto nel numero 12 (segni zodiacali).

Infine il timo è la ghiandola di Anahata che permette lo sviluppo degli anticorpi e quindi riesce ad equilibrare i contatti, imparando a distinguere il sè da ciò che lo aggredisce.

Il timo permette di mettere in equilibrio l'individuo permettendogli di riconoscersi.

Anahata si manifesta coi colori del verde, del rosa e , talvolta, dell'oro. Il mantra del chakra è Yam.

Quinto Chakra o Vishuddha

prende anche il nome di Vishudda, che significa il purissimo, l'etereo.
L'elemento abbinato è l'etere che forma i chakra inferiori: terra, acqua, fuoco, aria.
L'etere viene definito Akasha, la luce astrale, dove tutti gli eventi, le azioni, i pensieri ed i sentimenti che sono avvenuti sin dall'iniszio dei tempi, sono stati registrati.
Questo centro è situato nell'area cervicale (c 4, c 5, c 6) e governa le funzioni della tiroide, delle paratiroidi e regola la quantità di calcio nelle ossa.
Controlla la respirazione e la pelle. Ha come organo di senso l'udito e, come organo di azione, la bocca.

Vishudda è importantissimo per l'organismo perchè la vibrazione ed il suono agiscono in maniera molto intensa.
I suoni possono sciogliere la paura o, al contrario, rendere aggressivi. Ma il quinto centro non è solo l'organo di espressione del pianto, della gioia o del riso, ma da forma a tutte le capacità ed alla nostra vita.
Attraverso il parlare diamo forma ai nostri pensieri, esprimiamo le nostre opinioni, agiamo sull'ambiente che ci circonda. Quindi la piena realizzazione è importante per trovare se stessi ed essere disponibili ad assumersi le proprie responsabilità per se stessi e per gli altri.

In quanto legato all'etere questo chakra ha il colore dell'azzurro chiaro e del cielo.
Il bija mantra è “Ham”. La sua ripetizione favorisce l'equilibrio energetico del chakra e degli organi e delle funzioni corrispondenti.
Gli strumenti musicali specifici per la stimolazione di Vishudda sono i fiati, in particolare i flauti.

I principi nutritivi indispensabili sono i grassi.

Sesto Chakra o Ajna


É localizzato tra le sopracciglia, in mezzo alla fronte, nella posizione del terzo occhio. Elemento di riferimento di questo chakra è l’etere.

E’ detto anche triveni perchè è il punto di incontro delle tre Nadi più importanti. Ida che viene trasportata dalla narice sinistra, Pingala dalla narice di destra e Sushumna che scorre lungo la colonna vertebrale. Questo chakra è il luogo delle facoltà mentali, collegato alla telepatia ed alla chiaroveggenza.

La funzione collegata è quella ipofisaria, quest’ultima ghiandola controlla tutto il sistema endocrino e neurologico. Quindi vengono governate le ovaie e la prostata. Contemporaneamente vi è un’altra ghiandola collegata che è l’epifisi che regola i ritmi di buio e luce, notte e giorno, esterno -interno.

I petali - raggi del suo simbolo sono due ed, in effetti, il due è il simbolo di tutte le dualità per cui esistiamo. Nel processo della creazione le tenebre si separano e diventano il cielo e la terra.

Quindi il due esprime tutte el dualità che possono essere simboleggiate nel Tao e nell’unione tra Yin e Yang.

Quindi AJNA contiene il germe di tutte le dualità ed è implicita la possibilità di conoscerle prima che si manifestino. Ecco perchè, a questo chakra, è collegata la preveggenza.

Il colore di AJNA è il violetto che è sempre stato visto sia come simbolo della spiritualità che come richiesta di espiazione ed obbedienza alle leggi karmike di causa-effetto.

Il suono legato a questo chakra è la sacra sillaba OM.

Settimo Chakra o Sahasrara

Il Settimo Chakra o Sahasharara



Il settimo chakra viene chiamato Sahasharara o cerchio dei mille petali e si colloca alla sommità del capo.
Qui risiede Paramashiva, simbolo dell’identificazione tra l’anima individuale e quella universale, fra l’uomo e Dio.
Quindi non c’è più dualità ma unione e non ci sono funzioni fisiche collegate a questo centro.

Il colore del chakra è bianco che è al di là di ogni colore pur contenendoli tutti.
Su questo chakra non vi è alcun Bija mantra perchè tutto l’essere vibra insieme all’universo.
Quando Sahashrara si attiva, qualsiasi blocco presente negli altri sei chakra si dissolve e tutti vibrano alla più alta frequenza possibile.