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 ESERCIZI PER L'APERTURA DEI CHAKRA

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MessaggioTitolo: ESERCIZI PER L'APERTURA DEI CHAKRA   ESERCIZI PER L'APERTURA DEI CHAKRA Icon_minitimeGio Feb 14, 2008 6:11 pm

Non è difficile attivare i chakras, ad esempio un bravo pranoterapeuta può farlo in pochi attimi, oppure si può ottenere lo stesso risultato ascoltando una musica specifica che attiva i chakras. Ma se non viene cambiato lo stile di vita, se non si colgono dei legami o si fanno delle meditazioni che portino l’individuo ad una trasformazione consapevole e duratura, questi si richiuderanno dopo pochi giorni. Un modo per attivare il I chakra è quello di immedesimarsi nella Terra nelle sue varie forme (roccia , prato, sabbia, ecc). Questi esercizi che troverete elencati successivamente saranno efficaci se praticati almeno per un mese.


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MessaggioTitolo: ATTIVARE IL PRIMO CHAKRA   ESERCIZI PER L'APERTURA DEI CHAKRA Icon_minitimeGio Feb 14, 2008 6:12 pm

ATTIVARE IL PRIMO CHAKRA

Esercizio I:
La roccia è l’elemento maschile della terra, proviamo ad osservarne una, e proviamo ad immedesimarci in essa. Osserviamone le caratteristiche quali le dimensioni, la presenza degli alberi, ecc. Riflettiamo, contemporaneamente, su quali siano le nostre caratteristiche in quanto roccia: siamo solidi, irremovibili, possiamo avere anche un migliaio di anni, su di noi agisce il caldo e il freddo, la pioggia e la neve, ma noi restiamo sempre al nostro posto, perché siamo un pezzo di eternità.
Esercizio II:
Questo esercizio ci invita alla meditazione sull’aspetto femminile dell’elemento Terra: la madre che regge le sue creature, le nutre, dà loro sicurezza e le accoglie quando il tempo è finito. Immaginiamo di essere in un prato o, se possiamo, sediamoci direttamente sull’erba e, dopo esserci rilassati, proviamo a meditare sulla Terra in quanto madre, poi immedesimiamoci in un fiore e proviamo a sentire il nostro nutrimento salire dalla terra. Chiudiamo la meditazione lasciando che resti in noi questa immagine interiore.
Esercizio III:
Dopo aver meditato sull’aspetto maschile e quello femminile della Terra, soffermiamoci a rifletterer su quello che è il nostro rapporto con essa. Molto spesso, da piccoli, ce ne è stata impedita la manipolazione, inoltre se il padre (il maschile) e la madre (il femminile) non ci hanno accolto in maniera corretta alla nascita, il mondo ci sarà apparso un luogo inospitale. Dopo aver riflettuto su quello che riceviamo dalla Terra, sdraiamoci sul pavimento o all’aperto e abbandoniamoci alla Terra in maniera totale, accettandone tutte el regole: la nascita, lo sviluppo, la riproduzione, la morte... soffermiamoci ed accettiamo soprattutto quest’ultima. Dopo aver terminato, è opportuno concedersi una pausa.
Esercizio IV:
Per poter avere un buon rapporto con la Terra, agli sercizi precedenti vanno aggiunte delle meditazioni sull’alimentazione e sulla simbologia che quest’ultima ha nella nostra vita. E’ opportuno mangiare, per quanto ci è possibile, la maggiore quantità di cibi che vengono dalla Terra. Il cibo più adatto al Muladhara, sono le radici (in sintonia con le "radici" della vita), i maggiori principi nutritivi, le proteine, che costituiscono le ossa, i muscoli, i tessuti, quanto, cioè, è governatgo da questo chakra. Se ne abbiamo l’opportunità, manipoliamo la terra, le pietre, l’argilla. Prendiamo la terra tra le mani e osserviamone la ricchezza.
Esercizio V:
Il quinto esercizio riguarda la stimolazione dell’olfatto. Per aprire il primo chakra è utilissimo provare a riconoscere i luoghi e le persone attraverso l’odorato: poiché è proprio il naso lo "strumento" con cui conosciamo la Terra. Riflettiamo sul fatto che i neonati riconoscono la mamma dall’odore.
Esercizio VI:
Il sesto esercizio riguarda le nostre radici e la nostra energia che dobbiamo prendere dal terreno e spingere verso l’alto. Visualizziamo, quindi, un albero in cui immedesimarci e mettiamoci in piedi, restando bene aderenti al terreno, con le gambe distanziate quanto la larghezza delle spalle. Immaginiamo che i piedi sprofondino nel terreno e da essi escano le radici che ci tengono ancorati alla terra. Proviamo a chiederci dove desideriamo mettere le nostre radici.
Esercizio VII:
I minerali possiedono una grande energia che deriva dalla solidificazione e dalla cristallizzazione degli elementi primari della terra. Il nostro organismo è ricco di minerali e se va in deficit non sta bene, se riflettiamo, la maggior parte delle pietre è composta da alluminio, ossigeno e silicio, i minerali sono carichi di energiache circola sul campo energetico dell’uomo. Per agire con le pietre sul primo chakra, bisogna procurarsi una pietra di colore nero o rosso scuro, a scelta tra rubino, granato, diaspro, ematite, agata, tormalina nera, magnetite, quarzo affumicato, rodonite ed applicarla sul chakra con un lembo di tessuto dello stesso colore della gemma .Possibilmente lasciarla agire tutta la notte.


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MessaggioTitolo: ATTIVARE IL SECONDO CHAKRA   ESERCIZI PER L'APERTURA DEI CHAKRA Icon_minitimeGio Feb 14, 2008 6:13 pm

ATTIVARE IL SECONDO CHAKRA


Esercizio I:
Proviamo a visualizzare un corso d’acqua ed immedesimiamoci in esso; oppure immaginiamo di accompagnare l’acqua nel suo percorso, dal rivoletto della sorgente, al ruscello montano che riceve minerali e nutrimento lungo il suo vammino dagli alberi e le rocce che incontra nel suo percorso. Infine raggiunge la valle dove riceve l’acqua degli affluenti, si popola di pesci e, finalmente, arriva dove finisce il suo percorso: Al mare.
Esercizio II:
Proviamo a visualizzare i colori legati al mare nelle varie fasi della giornata e poi visualizziamo la superficie di un mare in tempesta, poi, piano piano visualizziamone la fine e interiorizziamo al calma del mare. Cerchiamo di mantenere dentro di noi questa immagine anche dopo aver ripreso le nostre attività.
Esercizio III:
Rilassiamoci e iniziamo a sorseggiare un grande bicchiere d’acqua. Proviamo a visualizzarla all’interno del nostro corpo, mentre pulisce, rinfresca e ci dà una nuova energia.
Esercizio IV:
Immaginiamo di immergerci nell’acqua di un fiume o di un lago e verbalizziamo tutte le parti del nostro corpo, ripetendoci che quella parte sta diventando un unico elemento con l’acqua.(Es. la mia testa entra nell’acqua e ne comincia a fare parte, il mio collo, ecc.) successivamente pensiamo a quanto di negativo c’è nella nostra vita (paure, negatività in genere,ecc.)infine visualizziamo una cascata che porti via quanto c’è di negativo e ci faccia rinascere estremamente positivi e realizzati. Manteniamo, il più possibile, queste sensazioni dentro di noi.
Esercizio V:
Proviamo a visualizzare la figura della luna nelle sue diverse fasi. Riflettiamo sull’influenza che ha su tutte le acque della terr e soffermiamoci ad osservare la paret femminile che è nella luna, ad esempio la sua influenza sul ciclo mestruale e sui parti. Successivamente prendiamo l’occorrente per disegnare e proviamo a rappresentarla. Soffermiamoci a riflettere sul legame che c’è tra quanto abbiamo disegnato e il nostro stato d’animo.
Esercizio VI:
Impariamo a trasformare il nostro rapporto col cibo poiché il senso associato al secondo chakra è il gusto. La lingua ha bisogno dell’acqua per distinguere i vari sapori. (I cibi legati questo chakra sono per alcuni maestri yogi i liquidi, per altri, le proteine). Proviamo a gustare i cibi in modo consapevole annusandolo e toccandolo dopo averlo osservato ed esplorato sia con gli occhi che con le mani. Solo il cibo che “nutre” i cinque sensi dona il proprio “prana” che sazia e lascia soddisfatti.
Esercizio VII:
Per l’apertura di questo chakra abbiamo detto che è importante visualizzare l’acqua che scorre, ma importantissimo è anche che in noi scorra liberamente l’energia. Mettiamoci in piedi e rilassiamoci, lasciando le gambe leggermente aperte e appoggiamo le mani sull’ombelico. Avviciniamole quindi tra loro e sfreghiamole una contro l’altra poi, piano piano, allontaniamole e soffermiamoci sull’energia che sentiamo nascere tra le mani. Proviamo quindi a mantenere la sensazione dei avere una forza tra le mani e, piano piano allarghiamole e immaginiamo di avere tra le mani una sfera di energia bianca o colorata, portiamola lentamente dallo stomaco alla sommità del capo e poi mandiamola lentamente verso la terra acvcompagnandola con le mani che si muovono lentamente. Scuotiamo le mani muovendole colme se dovessimo asciugarle e reiniziamo a formare la sfera e a sollevarla. Mentre facciamo l’esercizio soffermiamoci sull’energia che sentiamo all’interno della sfera.
Esercizio VIII:
Mandala significa cerchio magico ed è un diagramma che rappresenta l’essenza del chakra su cui si deve fare la concentrazione per poter ritrovare, all’interno di noi, le forme del chakra che , per gli yogin, sono dentro di noi e che i mandala possono risvegliare. Per costruire il mandala relativo al secondo chakra occorre un cartoncino bianco di cm 60X30, ripiegato in due, si disegna con un pennarello a punta grossa la figura qua riprodotta Dipingiamo con il colore turchese il cerchio, ricalcando nel suo centro il punto nero. Cominciamo la nostre meditazione fissando per 3 minuti il disegno colorato nel punto centrale, manteniamo il respiro calmo, possibilmente localizzato sul bacino. Togliamo poi lo sguardo dal disegno e fissiamo la parete bianca, in modo da vedere trasformare (per la legge della complementarietà dei colori)il cerchio da turchese ad arancione. Questa pratica deve durare 33 giorni e, possibilmente, essere ripetuta ogni giorno alla stessa ora e per lo stesso periodo quotidianamente. Trascorso il mese previsto, bisogna interiorizzare il Mandala e per fare questo bisogna concentrarsi sul disegno per sei minuti mantenendo il respiro localizzato sul bacino, poi anziché guardare sulla parete, bisogna rivederlo all’interno di noi, All’inizio apparirà come se fosse proiettato su una lavagna, poi nella parete interna della fronte e, piano piano, si potrà scendere sino alla sua sede che è al centro del bacino, alla radice dei genitali. Per questa seconda fase occorrerà un periodo da 33 giorni a 3 mesi. A questo punto si inzieranno a notare dei miglioramenti: aumenterà la percezione del gusto e la sessualità verrà vissuta meglio e come fattore equilibrante. Infine possiamo procedere a visualizzare la forma colorata. Per fare ciò coloriamo i petali di colore verde brillante e fissiamo per 10 minuti il punto centrale dell’immagine colorata e chiudere gli occhi per far sì che la forma ricompaia all’interno. Se canteremo il vvvvvaaaaam quando l’immagine svanirà, ne prolungheremo l’effetto.


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MessaggioTitolo: ATTIVARE IL TERZO CHAKRA   ESERCIZI PER L'APERTURA DEI CHAKRA Icon_minitimeGio Feb 14, 2008 6:15 pm

ATTIVARE IL TERZO CHAKRA


Esercizio I:
Meditiamo sul nostro essere figli del sole e sul fatto che le più importanti divinità dei popoli antichi fossero collegati a questa stella. Soffermiamoci a pensare agli aggettivi che caratterizzano il sole e che ad esso si associano: Luce, vita, calore, splendore, luminosità. Gioia, allegria, dominio e chiediamoci cosa significhino per noi questi aggettivi.
Esercizio II:
Disegnamo ciò che cogliamo nel sole e dipingiamo il “nostro” sole.
Esercizio III:
Osservate il tramonto del sole, soffermatevi a pensare alle emozioni negative che hanno accompagnato la vostra giornata ed immaginate di “consegnarle” al sole che, tramontando, le porti via con sé, lasciandovi sereni, rilassati e in pace.
Esercizio IV:
Osservate l’alba e ringraziate il sole che porterà luce, gioia e calore alla vostra giornata. Soffermatevi sulle qualità che sentite più in sintonia con vois tessi (ad esempio la gioia, la luce, il calore, ecc).
Esercizio V:
I nostri occhi ci permettono di percepire la luce. Possiamo percepire la luce da lontano e rimanere a distanza. Coi nostri occhi possiamo attingere attivamente dall’esterno, oppure possiamo solo guardare invece di vedere. Lasciamo che le immagini scorrano apssivamente dentro di noi. Trasformiamo il nostro guardare in vedere: scegliamo un essere vivente qualunque e guardiamolo con occhi materni, sforzandoci di eprcepire i bisogni e le difficoltà che tutti gli esseri possono avere e cogliendone la bellezza interiore.
Esercizio VI:
Mettiamoci davanti ad uno specchio e guardiamoci negli occhi. Proviamo a guardarci in modo duro e critico, poi dolce e compassionevole. Soffermiamoci a meditare sulle sensazioni provate.
Esercizio VII:
Il nostro plesso solare spesso non può adempiere alle sue funzioni perché viene bloccato dalla rabbia manifesta. Queste emozioni si depositano anche nelle articolazioni, nei muscoli, in tutto il corpo in genere. Un grande aiuto può arrivare da un qualsiasi tipo di musica rilassante che ci riconduca al nostro centro interiore. Contemporaneamente soffermiamoci sulla nostra rabbia e chiediamoci cosa ci abbia fatto arrabbiare, quale valore non sia stato rispettato, ocsa potrebbe calmare la nostra rabbia. Poi seguiamo il nostro istinto: Gridiamo, lamentamiaci, piangiamo o facciamo quanto altro il nostro corpo ci suggerisca.
Esercizio VIII:
Un altro esercizio per liberarci dalla rabbia è quello di osservare gli elementi della natura in lotta tra loro. Ad esempio l’onda che si frange contro la roccia. Questo esercizio permette di osservare gli elementi che si scatenano liberamente e, alla fine, restiamo liberi e liberati.
Esercizio IX:
La spirale è il simbolo del sole che descrive, nel corso delle stagioni, un cerchio che si amplòia sempre più. Il movimento della spirale può andare dal suo centro verso l’esterno e dall’esterno verso il centro. La forma della spirale la ritroviamo dappertutto: nelel piante, nei vortici dell’acqua e dell’aria, nel DNA. I movimenti spiraliformi provocano forti emozioni. Possiamo provare a muovere le braccia a spirale e soffermiamoci sulle sensazioni provate. Fermiamoci quando le stesse sono negative e chiediamoci il perché queste siano tali.
Esercizio X:
Poggiamo sul chakra una pietra gialla o dorata, quale l’ambra, la tormalina,il quarzo citrino….Lasciamolo per circa 30 minuti e sentiamo scorrere l’energia dal cristallo a Manipura. Prima di riutilizzarle sciacquiamole in acqua salata ed esponiamole alla luce del sole o della luna.


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MessaggioTitolo: ATTIVARE IL QUARTO CHAKRA   ESERCIZI PER L'APERTURA DEI CHAKRA Icon_minitimeGio Feb 14, 2008 6:19 pm

ATTIVARE IL QUARTO CHAKRA


Esercizio I:
Un esercizio importante per sentire il quarto chakra è quello di sentire il proprio respiro. Dopo essersi seduti con al spina dorsale dritta, mettere una mano al centro del torace sentendo l'aria che entra ed esce. Bisogna muovere la mano ed immaginare di dirigere dall'interno il flusso del respiro. Toccare, mano a mano, tutta la superficie del torace e rivitalizzarla col flusso del respiro. Toccare mano a mano, tutta la superficie del torace e rivitalizzarla col flusso del respiro. Fare attenzione al fatto che le mani rimangano rilassate e che il respiro entri ed esca con tranquillità. Alla fine inspirare ed espirare attraverso tutta la pelle del torace. Farlo per circa 5 minuti in modo dolce e senza sforzo.
Esercizio II:
Buddha
Visualizzare il centro del proprio cuore e, nel mezzo, la figura del Buddha seduto. Immaginare che questa figura si ingrandisca e, con grande serenità. rilassare il corpo e togliere al tensione dalle mascelle. Dapprima sbattendo dolcemente e velocemente i denti per 20 secondi, poi muovendo al lingua nel cavo orale per circa 30 secondi. Modellare un sorriso, prendendo spunto da quello del Buddha. Lasciare che, per almeno 5 minuti, il respiro fluisca lentamente, Mandare un sorriso e la sua forza guaritrice a tutti gli organi del corpo. Praticare l'esercizio ogni giorno, inviando un sorriso a tutti gli organi e a tutte le parti del corpo.
Esercizio III:
Imparare ad ascoltare il proprio cuore , soffermandosi sulle diverse modalità in cui funziona a secondo dei messaggi che invia. Poggiate le mani anche sul cuor delle persone amate ed ascoltate la risonanza tra i battiti del cuore del loro cuore ed il vostro.
Esercizio IV:
Affidarsi nel vento.
Scegliere una giornata in cui soffi il vento e lasciare che questi ci spinga abbandonandosi ad esso. osservare una foglia che viene portata via e lasciare che porti con sè anche i pensieri negativi.
Esercizio V:
Interiorizzare Anahata
Disegnare su un cartoncino la forma matrice di Anahata. Dipingere i triangoli di colore rosso e, nel centro della figura, punto nero. Appenderlo al muro o poggiarlo per terra. Fissare gli occhi sul punto centrale e restare concentrati per circa 5 minuti mantenendo lo sguardo d il respiro calmo e regolare. Togliere lo sguardo dal disegno fino a quando i triangoli diventano verdi. fissando sulla parete e continuare questa pratica per 33 giorni, poi spostare la forma all'interno del chakra del cuore. Dopo avere visualizzato il cartoncino per 10 minuti, chiudere gli occhi e andare con lo sguardo nel luogo del cuore.
Esercizio VI:
La forza curativa del colore.
Il colore che ripara il chakra del cuore è il verde. Quindi le foreste e i prati rendono disponibili alla riconciliazione e stimolano al mente e lo spirito. Un cuore che è ferito in maniera molto profonda da cattiverie o controversie, si ripara col rosa.
Esercizio VII:
La cura attraverso le pietre.
Se ci si vuole prendere cura del IV chakra si possono tenere sul cuore le seguenti pietre rosa: il quarzo che aiuta a d accettare ed amare se stessi. La tormalina che aiuta a liberarsi di emotività pesanti e fa aprire e espandere il cuore. La kunzite che unisce il rosa dell'amore spirituale ed il viola dell'unione col divino. Oppure le pietre verdi. Lo smeraldo che procura pace e darmonia interiore e sintonizza con l'energia della natura. La giada che rilassa il cuore e rende sereni, permettendo un sonno rilassante.


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MessaggioTitolo: ATTIVARE IL QUINTO CHAKRA   ESERCIZI PER L'APERTURA DEI CHAKRA Icon_minitimeGio Feb 14, 2008 6:20 pm

ATTIVARE IL QUINTO CHAKRA


Esercizio I:
Meditazione sulle forme simboliche relative al V Chakra.
Le forme simboliche relative a Vishudda sono il triangolo con la punta verso il basso, che rappresenta l'apetto femminile e recettivo; il cerchio bianco che alcuni vedono come una luna piena, che rappresenta anche il suono e lo spirito. In questo esercizio l'individuo deve disegnare le due forme simbolo e poi meditare sulle stesse.
Esercizio II:
Meditazione sull'Elemento Etere.
L'etere, secondo quanto ci è stato insegnato dagli antichi saggi, contiene in sé i 4 elementi inferiori, quindi l'aria, il fuoco, l'acqua e la terra che dall'etere hanno preso vita condensandosi. Un essere perfetto può diventare simbolo dell'etere e, in questo ambito, un fiore perfettamente sbocciato è considerato simbolo di questo elemento. L'individuo può, quindi, prendere un fiore e soffermarsi sullo stesso, metitando sulla forma, il colore, il profumo.
Esercizio III:
Meditazione sulle parole.
Le parole servono a dare un nome alle cose, ad articolare i pensieri e ad esprimere i propri sentimenti. Cone le parole si crea la realtà, purtroppo non sempre queste ultime vengono usate in maniera corretta. E' importante non parlare di altri e non mentire. Per meditare sulle parole, prova a vedere come ti senti dopo aver parlato male a lungo di qualcuno e analizzati nuovamente dopo avere parlato bene a lungo della stessa persona.
Esercizio IV:
Dare forma.
Il quinto Chakra è legato al dare forma ed a realizzare i progetti di ciascuno. Ognuno, scegliendo la modalità a lui più congeniale, (che può andare dalla lavorazione della creta alla composizione di una poesia) provi ad esprimersi in maniera creativa, dando in questo modo, alla energia vitale, la possibilità di manifestarsi e di fluire.
Esercizio V:
L'espressività verbale.
In questo esercizio si impara a riflettere su un concetto e sulle diverse modalità di espressione del medesimo attraverso la modificazione delle varie parti del discorso, e della forma della frase.
Esercizio VI:
L'immersione nella Natura.
Un modo importante per pulire ed attivare il chakra della gola è l'osservazione dell'azzurro che può essere osservato in meditazione, possibilmente stesi al suolo e in rilassamento.
Esercizio VII:
Terapia con le pietre preziose.
Le pietre che possono essere utilizzate per attivare il chakra della gola sono : l'acquamarina, il cui colore è molto simile a quello del cielo senza nuvole; Il turchese in cui si trova fuso l'azzurro del cielo con il verde della terra. Infine il calcedonio, pietra bianca azzurrina che ha un effetto positivo sulla tiroide.
Esercizio VIII:
Esercizio di concentrazione per Vishudda.
Disegnare su un cartoncino la forma matrice del chakra. Dipingere con l'arancione tutto il cerchio, ricalcare il centro con il nero e sostenere il disegno fissandolo per circa 3 minuti e respirare con un ritmo calmo e regolare. Distogliere gli occhi dalla forma del cartoncino e visualizzare sulla parete l'immagine in modo che il cerchio da arancione si trasformi in turchese. Ripetere l'esercizio per 33 giorni e poi cominciare a visualizzare l'immagine all'altezza del chakra della gola.


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MessaggioTitolo: ATTIVARE IL SESTO CHAKRA   ESERCIZI PER L'APERTURA DEI CHAKRA Icon_minitimeGio Feb 14, 2008 6:22 pm

ATTIVARE IL SESTO CHAKRA


Esercizio I:
Imparare a guardare con occhi nuovi.
E’ importante imparare a guardare con occhi nuovi, ad esempio, guardando le cose con un occhio, poi con l’altro, infine con entrambi. Osservare da vicino tutto ciò che è lontano e da lontano ciò che è vicino.
Esercizio II:
Imparare a fidarsi del proprio istinto.
Per l’attivazione di Ajna è importante ricordare le volte in cui si è avuto ragione a fidarsi del proprio istinto e del proprio intuito e riflettere su quanto, per noi, ciò sia stato vantaggioso.
Esercizio III:
Imparare a contemplare il cielo stellato.
Il terzo occhio può essere stimolato dalla contemplazione di un cielo notturno, scuro e pieno di stelle. Tutto questo ci mostrerà la danza dei vari corpi all’interno dell’Universo.
Esercizio IV:
La meditazione sul simbolo Yin e Yang.
Il Tao viene, in genere, associato all’energia maschile e a quella femminile. In realtà rappresenta la polarità della creazione e le forme su cui si manifesta. Si può, quindi, fare una meditazione, dopo aver disegnato il medesimo.
Esercizio V:
La meditazione.
Per raggiungere la consapevolezza, è importante praticare la meditazione. Questo è lo strumento che ci fa innalzare e ci mostra la verità. Lo spirito è un infinito cielo blu in cui la consapevolezza agisce come le nuvole che non ci fanno vedere la trasparenza del firmamento. Noi c'innalziamo con la meditazione sopra le nuvole, e, in questo modo ritroveremo il cielo trasparente che pensavamo di avere perduto. Per iniziare a meditare la persona, dopo avere visualizzato ciò che lo preoccupa, raggiunge un luogo interiore in cui si trova a proprio agio e ciò sarà d'aiuto per far emergere immagini limpide e chiare.
Esercizio VI:
Esercizio di concentrazione su Ajna.
Disegnare su un cartoncino bianco la forma matrice del chakra. Dipingere con il colore giallo il cerchio centrale e ricalcare in nero sia sia il punto centrale che i petali laterali. Porlo innanzi a sé e osservarlo attentamente, dopo averlo fissato per alcuni minuti, osservare la parete di fronte in cui apparirà l’immagine viola con i due lati bianchi. Ripetere l’esercizio e poi provare ad introiettare l’immagine simbolo nel corpo, all’interno della fronte.
Esercizio VII:
Terapia con le pietre.
Le pietre che possono essere utilizzate per l’apertura del VI chakra, sono il lapislazzuli che riporta alla mente l’interiorità. Lo zaffiro blu- indaco che da una parte trasforma, dall'altra aiuta a rigenerare il corpo lo spirito. La sodalite che purifica la mente rendendola capace di ragionare in modo profondo.


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MessaggioTitolo: ATTIVARE IL SETTIMO CHAKRA   ESERCIZI PER L'APERTURA DEI CHAKRA Icon_minitimeGio Feb 14, 2008 9:19 pm

ATTIVARE IL SETTIMO CHAKRA

Esercizio I:
Esercizio dell’arcobaleno
Il bianco del loto dei mille petali contiene tutti I colori. Quando questa luce si rifrange diventa visibile e appare l’arcobaleno.
Dipingete un arcobaleno dai brillanti colori e meditate sugli stessi.



Esercizio II:
Esercizio di collegamento all’Universo
Tutto l’universo è in collegamento , ad esempio i minerali sono collegati ai vegetali, e, tutti quanti al mondo animale.
Meditate sulla spiritualità che lega tutti gli organismi tra loro in quanto facenti parte dello stesso Universo.



Esercizio III:
Vivere la natura
Per collegarsi correttamente al VII chakra è utile isolarsi in un luogo di montagna e provare a staccarsi dale preoccupazioni materiali.
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