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 TRASFERIMENTI

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MessaggioTitolo: TRASFERIMENTI   TRASFERIMENTI Icon_minitimeLun Mar 03, 2008 4:11 pm

Sulla via del ritorno dall'inseguimento delle truppe del governo scorgemmo due uomini, un messicano e un bianco, e li abbattemmo. Ci impadronimmo dei loro due cavalli e con questi ritornammo all'accampamento che spostammo. La mia gente soffriva molto e fu perciò giudicato conveniente andare dove si potevano avere più viveri. In quel momento la selvaggina era scarsa nel nostro territorio. Da quando ero capo tribale non avevo mai chiesto razioni al governo, e non mi piaceva farlo; ma non volevamo morire di fame.
Avevamo sentito dire che Victoria il capo degli apache chihenne (Ojo caliente) stava tenendo consiglio con i bianchi vicino a Hot Springs nel Nuovo Messico, e che aveva grandi scorte di viveri. Eravamo sempre stati in rapporti di amicizia con questa tribù, e Victoria era particolarmente ben disposto verso la mia gente. Trasportando sui due cavalli che avevamo catturato i nostri malati, andammo a Hot Springs. Victoria e la sua banda furono facili da trovare, e ci diedero rifornimenti per l'inverno. Rimanemmo con loro circa un anno, e durante questo soggiorno godemmo di assoluta tranquillità. Non avvennero scontri né con messicani né con bianchi né con indiani. Dopo esser rimasti lì il più a lungo possibile e aver accumulato di nuovo qualche scorta, decidemmo di separarci dalla banda di Victoria; questi, al mio annuncio che stavamo per andarcene, disse che avrebbe offerto un banchetto e una danza prima della separazione.
I festeggiamenti furono celebrati a circa tre chilometri sopra Hot Springs e durarono quattro giorni. A questa solennità parteciparono press'a poco quattrocento indiani. Non credo di aver mai avuto giorni più piacevoli di quelli.
Nessuno ha mai tI:attato la nostra tribù con maggior gentilezza di Victoria e della sua banda.
Ancora oggi siamo orgogliosi di dire che lui e il suo popolo ci furono amici.
Quando mi recai a Apache Pass (Fort Bowie), trovai al comando del forte il generale Howard, e conclusi con lui un patto. l Questo trattato durò ancora a lungo dopo che il generale Howard aveva lasciato il nostro paese. Mantenne sempre la sua parola con noi e ci trattò come fratelli. Ma nessun altro ufficiale degli Stati Uniti fu per noi un amico tanto fidato quanto il generale Howard. Avremmo potuto vivere per sempre in pace con lui. Se nell'esercito degli Stati Uniti c'è un bianco puro e onesto, quell'uomo è il generale Howard. Tutti gli indiani lo rispettano e ancora adesso parlano sovente dei tempi felici in cui il generale Howard aveva il comando del nostro posto. Quando se ne andò, mise a Apache Pass un agente con l'incarico di assegnarci vestiario, viveri e altri rifornimenti, da parte del governo, secondo i suoi ordini. 2 Quando veniva distribuita carne agli indiani, a me toccavano dodici manzi per la mia tribù, e altrettanti a Cochise per la sua. Le razioni erano assegnate circa una volta al mese, ma se rimanevamo sprovvisti, non avevamo che da chiederle, e ricevevamo altre scorte. Ora, come prigionieri di guerra in questa riserva, non abbiamo razioni altrettanto buone. Nella prateria, lontano da Apache Pass, un uomo teneva un negozio e una taverna. Qualche tempo dopo la partenza del generale Howard, una banda di indiani fuorilegge uccise quest'uomo e portò via dal suo negozio molte merci. Proprio il giorno dopo questo fatto, degli indiani del posto si ubriacarono di « tiswin» che si erano preparato con il mais. Si azzuffarono fra loro e cinque rimasero uccisi. Da qualche tempo c'erano litigi e inimicizie fra loro. Dopo questo guaio reputammo impossibile tenere unite in pace le diverse bande. Quindi ci separammo, e . ogni comandante portò con sé la sua banda. Alcuni andarono a San Carlos, altri nel Vecchio Messico. lo invece riportai la mia banda a Hot Springs e mi riunii di nuovo a quella di Victoria.
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