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 LA RESA DI GERONIMO

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MessaggioTitolo: LA RESA DI GERONIMO   LA RESA DI GERONIMO Icon_minitimeLun Mar 03, 2008 4:15 pm

L'undici febbraio 1887 il senato approvò la seguente deliberazione:
« Si delibera che il segretario della Guerra riceva l'ordine di comunicare al senato tutti i dispacci del generale Miles concernenti la capitolazione di Geronimo, tutte le istruzioni date al generale Miles e la corrispondenza con il medesimo riguardo a tali argomenti». Questi scritti sono pubblicati nei documenti esecutivi del senato, seconda sessione, 49° congresso, 1886-7, volume II, n. 111-125.
Assumendo il comando del dipartimento dell'Arizona, il generale Nelson A. Miles ricevette dal dipartimento della Guerra l'ordine di usare il massimo vigore per distruggere o far prigionieri gli apache ostili.
I seguenti brani sono tolti da istruzioni emesse il 20 aprile 1886 per dare informazioni e direttive alle truppe che operavano nella parte meridionale dell'Arizona e del Nuovo Messico. « Obiettivo principale delle truppe sarà di far prigioniera o distruggere qualsiasi banda di indiani apache ostili trovati in questa parte del paese, e a questo fine si richiedono a tutti gli ufficiali e soldati gli sforzi più vigorosi e persistenti finché non sia stato adempiuto lo scopo. »


« Si userà un numero sufficiente di indiani degni di fiducia come ausiliari, per scoprire ogni traccia di indiani ostili, e come inseguitori. »

« Per evitare che gli indiani acquistino vantaggio servendosi di cavalli di ricambio, quando il comandante di un battaglione di uno squadrone è vicino a indiani ostili, sarà giustificato se farà smontare metà dei suoi uomini e sceglierà i migliori e più veloci cavalleggeri per inseguirli con la massima rapidità e risolutezza, finché sia stata esaurita la forza di tutti gli animali a sua disposizione. »

I seguenti telegrammi mostrano gli sforzi delle truppe degli Stati Uniti e la cooperazione delle truppe messicane sotto il governatore Torres:

Quartier generale della divisione del Pacifico Presidio di San Francisco, California 22 luglio 1886

AIUTANTE GENERALE Washington, DC Il seguente telegramma è appena arrivato dal generale Miles:
Il capitano Lawton riferisce, per mezzo del colonnello Royall, che comanda il forte Huachuca, che le sue truppe hanno sorpreso il campo di Geronimo sul fiume Yongi, a più di duecento chilometri a sudest di Campas (Sonora), ossia a circa quattrocentottanta chilometri a sud del confine messicano, e si sono impadronite di tutto quanto era in possesso degli indiani, comprese centinaia di chili di carne secca e diciannove cavalcature. È la quinta volta in tre mesi che gli indiani si lasciano sorprendere dalle truppe. Benché gli effetti non siano risolutivi, ciò ha tuttavia incoraggiato i soldati, ha ridotto il numero e la forza degli indiani, e ha dato loro un senso d'insicurezza persino nelle remote e quasi inaccessibili montagne del Vecchio Messico.
In assenza del comandante di divisione

C. McKEEVER Assistente dell'aiutante generale

Presidio

Quartier generale della divisione del Pacifico di San Francisco, California 19 agosto 1886

AIUTANTE GENERALE Washington, DC

Ricevuto dal generale Mi1es, in data 18, quanto segue:

Dispacci di oggi dal governatore Torres, datati da Hermosillo (Sonora, Messico), e dai colonnelli Forsyth e Beaumont, comandanti dei distretti di Huachuca e Bowie, confermano quanto segue: Geronimo con quaranta indiani sta tentando di negoziare la pace con le autorità messicane nel distretto di Fronteraz. Uno dei nostri esploratori, ritornando a Fort Huachuca dal comando di Lawton, incontrò lui, Naiche e altri tredici indiani che si avviavano a Fronteraz, e ebbe con loro una lunga conversazione. GH dissero che desideravano concludere la pace; apparivano sfiniti e affamati. Geronimo aveva il braccio destro fasciato e al collo. Lo splendido lavoro delle truppe sta evidentemente ottenendo buoni risultati.
Se gli indiani ostili non dovessero arrendersi alle autorità messi cane, c'è il comandò di Lawton che si trova a sud di loro, e c'è Wi1der, con truppe G e M, Quarto Cavalleria, che si sposta a sud verso Fronteraz, e la raggiungerà il 20. Il tenente Lockett sarà domani in buona posizione vicino al canan Guadalupe, nelle montagne del canan Bonito. L'undici ho avuto un incontro molto soddisfacente con il governatore Torres. Gli ufficiali messicani agiscono d'accordo con i nostri.

O. O. Howard Maggiore generale

Il generale 0.0. Howard telegrafò dal presidio di San Francisco (California) il 24 settembre 1886 quanto segue:

... Il generale Miles riferisce che il 6 settembre gli apache ostili hanno iniziato trattative per la resa con il capitano Lawton, per il tramite del tenente Gatewood. Desideravano certe clausole e mandarono due messaggeri al generale Miles.
Furono informati che dovevano arrendersi sul campo come prigionieri di guerra alle truppe.
Promisero di arrendersi al generale Miles in persona, e per undici giorni gli uomini del capitano Lawton sono andati verso nord, mentre Geronimo e Naiche si muovevano parallelamente e sovente si accampavano vicino.... Al canan dello Scheletro si fermarono, dicendo che desideravano vedere il generale Miles prima di arrendersi.
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MessaggioTitolo: Re: LA RESA DI GERONIMO   LA RESA DI GERONIMO Icon_minitimeLun Mar 03, 2008 4:16 pm

Dopo l'arrivo di Miles, riferisce quanto segue:

Geronimo arrivò dal suo campo di montagna tra le rocce e disse che era disposto a arrendersi.
Gli fu detto che potevano capitolare come prigionieri di guerra; che non era nelle abitudini degli ufficiali dell' esercito uccidere i nemici che deponevano le armi.
'" Naiche era fuori di sé, sospettoso, evidentemente timoroso di essere tradito. Sapeva che il capo Mangus-Colorado, un tempo famoso, era stato anni fa ignobilmente assassinato dopo che si era arreso; l'ultimo capo ereditario degli apache ostili esitava a mettersi nelle mani dei visi pallidi...

Continuando il suo rapporto, il generale Howard dice:

... Dai rapporti ufficiali credetti dapprima che la resa fosse senza condizioni, eccetto che le truppe non avrebbero ucciso gli indiani ostili. Ora, stando ai dispacci del generale Miles e al suo rapporto annuale, spedito il 21 del corrente mese per posta, le condizioni sono chiare:
primo, la vita di tutti gli indiani deve essere risparmiata; secondo, devono essere mandati a Fort Marion, in Florida, dove è già stata portata la loro tribù, comprese le loro famiglie...

D.S. Stanley, generale di brigata, telegrafa da San Antonio (Texas), il 22 ottobre 1886, quanto segue:

... Geronimo e Naiche mi chiesero un incontro appena furono informati che dovevano andarsene di qui, e parlando con loro spiegai esattamente a che cosa erano destinati. Essi giudicarono la separazione dalle famiglie Una violazione dei termini del trattato di resa. in cui si erano date loro assicurazioni, nel modo più preciso cancepibile dalle loro menti, che sarebbero stati riuniti alle famiglie a Fort Marion.
Alla loro conversazione con me erano presenti il maggiore medico l.P. Wright, dell'esercito degli Stati Uniti; il capitano J.G. Balance, facente funzione di presidente del tribunale militare, dell'esercito degli Stati Uniti; l'interprete George Wratton; Naiche e Geronimo. Gli indiani furono divisi dalle loro famiglie in questo luogo; le donne, i bambini e i due esploratori furono messi in un vagone separato alla partenza.
In Un incontro con me hanno esposto i seguenti fatti, che considerano parte essenziale del}oro trattato di capitolazione, e che avvennero al canyon dello Scheletro prima che; come banda, avessero preso la risoluzione di arrendersi e prima che chiunque di loro, eccetto forse Geronimo, avesse consegnato le armi, quando cioè erano ancora pienamente in grado di fuggire e di difendersi.
Il generale Miles disse loro: « Verrete con me a Fort Bowie e in un determinato momento andrete a vedere i vostri parenti in Florida ».
Quando furono arrivati a Fort Bowie, egli li rassicurò di nuovo che avrebbero visto la famiglia in Florida dopo quattro giorni e mezzo o cinque.
Mentre erano al canyon dello Scheletro il generale Miles disse loro: « Sono venuto a fare una chiacchierata con voi ». Tale conversazione fu interpretata dall'inglese nello spagnolo e dallo spagnolo in lingua apache, e viceversa. L'interprete dall'inglese ano spagnolo era un uomo di nome Nelson. L'interprete dallo spagnolo all'apache era José Maria Yaskes. Era presente anche José Maria Montoya, che però non fece mai da interprete. Erano anche presenti il dottor "\Wood dell'esercito degli Stati Uniti e il tenente Clay, del Decimo Fanteria. Il generale Miles disegnò una riga per terra e disse: « Questa rappresenta l'oceano». Poi, mettendo un ciottolo vicino alla linea, disse:
« Questo sasso rappresenta il posto dove si trova Chihuahua con la sua banda». 'Poi raccolse un'altra pietra e la collocò poco lontana dalla prima, e disse: « Questa rappresenta te, Geronimo ». Poi prese un terzo sassolino, lo mise a poca distanza dagli altri, e disse: « Questo rappresenta gli indiani di Camp Apache. Il Presidente vuole prendervi e mandarvi con Chihuahua » Raccolse allora la pietra che rappresentava Geronimo e la sua banda e la collocò vicino a quella che rappresentava Chihuahua a Fort Marion.
Dopo aver fatto questo raccolse la pietra che rappresentava gli indiani di Camp Apache e la mise accanto alle altre due che rappresentavano Geronimo e Chihuahua a Fort Marion, e disse:
« Questo è ciò che il Presidente vuole fare, avervi tutti riuniti» o Dopo il loro arrivo a Fort Bowie il generale Miles disse loro: « Da questo momento in poi desideriamo incominciare una nuova vita», e tenendo sollevata una mano con la palma aperta e orizzontale, vi tracciò linee trasversali con un dito dell'altra mano e disse, indicando la palma aperta: « Questo rappresenta il passato: è- tutto coperto di buche e solchi». Infine, fregando insieme le palme delle due mani, disse: « Questo significa che cancelliamo il passato, che sarà considerato liscio e dimenticato ».

L'interprete Wratton dice di essere stato presente e di avere ascoltato questa conversazione.
Gli indiani dicono che era presente anche il capitano Thompson, del Quarto Cavalleria.
Naiche raccontò che il capitano Thompson, che faceva le funzioni di assistente aiutante maggiore (dipartimento dell'Arizona), gli disse a casa sua a Fort Bowie: « Non aver paura; non vi capiterà nulla di male. Andrete davvero dai vostri amici».
Disse loro anche: « Fort Marion non è un posto molto grande, e probabilmente non basterà per tutti; forse tra sei mesi sarete mandati in un luogo più grande, dove starete meglio ». Ripeté la stessa cosa quando partirono nei vagoni da Fort Bowie.
Questa lettera esprimente l'idea che gli indiani si erano fatta del trattato di resa è inoltrata a loro richiesta e, pur non desiderando fare commenti in proposito, sento l'obbligo di dire che la mia conoscenza del carattere degli indiani, le esperienze avute con ogni sorta di indiani, e le circostanze e i fatti corroboranti che mi sono stati riferiti in questo caso particolare, mi convincono che le affermazioni sopra esposte di Naiche e di Geronimo sono sostanzialmente corrette.

Estratto del rapporto annuale (1886) della divisione del Pacifico, comandata dal maggior generale 0.0. Howard, dell'esercito degli Stati Uniti.

Quartier generale della divisione del Pacifico Presidio di San Francisco, California 17 settembre 1886

AIUTANTE GENERALE Esercito degli Stati Uniti Washington D. C.
Generale: ho l'onore di sottoporre il seguente rapporto sulle operazioni militari e k condizioni della divisione del Pacifico all'informazione del luogotenente generale e di offrire qualche consiglio alla sua considerazione:


Il 17 maggio 1885 un gruppo di una cinquantina di prigionieri chiricahua, guidati da Geronimo. Naiche e altri capi fuggirono dalla riserva White Mountain nell' Arizona e iniziarono una serie di assassinii e di rapine che non hanno precedenti nella storia delle razzie indiane.
Da quel momento in poi, e fino a quando io ho assunto il comando di questa divisione, erano stati inseguiti dai soldati con successo variabile.
Dopo l'assassinio del capitano Crawford, l'undici gennaio, da parte dei messi cani, i ribelli chiesero un abboccamento, e ebbero finalmente un colloquio il 25, 26 e 27 marzo con il generale Crook, nel Canan de los Embudos, quaranta chilometri a sud di San Bernardino nel Messico;

nell'ultimo dei colloqui fu convenuto che gli indiani sarebbero stati accompagnati dal tenente Manus, con il suo battaglione di esploratori a Fort Bowie (Arizona).
La marcia incominciò il mattino del 28 marzo e continuò fino alla sera del 29, quando, turbati dal timore di possibili punizioni, Geronimo e Naiche, con venti uomini, quattordici donne e due ragazzi fuggirono sulle montagne. Il tenente Manus li inseguì immediatamente, ma senza risultati.

Contemporaneamente alla mia assunzione del comando della divisione il generale di brigata Crook fu sostituito dal generale di brigata Miles, che si accinse subito a portare a termine l'opera iniziata dal predecessore.
Geronimo e la sua banda andavano compiendo saccheggi, ora negli Stati Uniti ora nel Messico; essendo separati in piccoli gruppi, sfuggivano facilmente alle truppe e proseguivano la loro opera di assassini e di fuorilegge.
Al principio di maggio il generale Miles suddivise la zona ostile delle operazioni in distretti, con istruzioni specifiche di sorvegliare i pozzi d'acqua, di far percorrere da gruppi di esploratori l'intero territorio, di non concedere tregua agli avversari.
Furono organizzate truppe al comando del capitano Lawton del Quarto Cavalleria per un lungo inseguimento.
Il 3 maggio il capitano Lebo del Decimo Cavalleria ebbe uno scontro con la banda di Geronimo a una ventina di chilometri a sudovest di Santa Cruz nel Messico; perdette due soldati, uno ucciso e uno ferito. Dopo questo combattimento gli indiani si ritirarono verso sud seguiti da tre squadroni di cavalleria.
n 12 maggio un duro combattimento tra truppe messicane e indiani ostili vicino a Planchos nel Messico terminò con una parziale sconfitta dei messicani.
Il 15 maggio le truppe del capitano Hatfield ingaggiarono battaglia con la banda di Geronimo nelle montagne Corrona, subendo perdite:
due morti, tre feriti e parecchi cavalli e muli;
gli indiani persero parecchi dei loro.
Il 16 maggio il tenente Brown, del Quarto Cavalleria, si scontrò con l'avversario vicino a Buena Vista nel Messico, impadronendosi di parecchi cavalli e fucili, e di munizioni in quantità.
La solita serie di provocazioni, con un faticoso inseguimento da parte dei soldati, continuò fino al 21 giugno, quando i messi cani ingaggiarono combattimento con gli avversari a circa sessantacinque chilometri a sudest di Magdalena (Messico) e dopo una lotta accanita li respinsero...

Verso la metà d'agosto la banda di Geronimo era realmente ridotta di numero in seguito all'incessante e tormentoso inseguimento dei soldati, che offrì di arrendersi ai messicani, ma senza scendere a patti.
Conosciuta così con sicurezza la loro posizione, le truppe furono rapidamente disposte in modo da agire di comune accordo con i messicani per intercettare Geronimo e costringer}o alla resa.
Il 25 agosto Geronimo, quando si accorse, vicino a Fronteraz, di essere quasi completamente accerchiato, essendo senza munizioni e viveri, aprì le trattative di resa con il capitano Lawton, per mezzo del tenente Gatewood del Sesto Cavalleria. Voleva determinate clausole, ma fu informato che non sarebbe stato accettato altro che la resa come prigioniero di guerra.
Gli indiani allora si avvicinarono al comando del capitano Lawton vicino al caiion dello Scheletro e mandarono a dire che desideravano vedere il generale Miles.
Il 3 settembre il generale Miles arrivò al campo di Lawton, e il 4 settembre Naiche, figlio di Cochise e capo ereditario degli apache, si arrese con Geronimo e con tutti gli indiani ostili, con l'intesa, pare, che sarebbero stati mandati in Arizona. Non sono informato dei termini esatti di questa capitolazione, dapprima creduta senza condizioni...

Mi dichiaro, signore, suo ubbidiente umilissimo servitore.

0.0. Howard Maggiore generale dell' esercito degli Stati Uniti
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