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 Strage del 9 gennaio 1879

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MessaggioTitolo: Strage del 9 gennaio 1879   Strage del 9 gennaio 1879 Icon_minitimeLun Mar 03, 2008 4:23 pm

Dopo la resa della primavera del 1877, le bande Cheyenne di Coltello Spuntato e di Piccolo Lupo, furono inviate in esilio nel Territorio Indiano, presso le agenzie di Darlington e Fort Reno.

Le durissime condizioni di vita della riserva, però, decimarono gli Cheyenne e in pochi mesi su circa 1000 Cheyenne i due terzi si ammalarono, prevalentemente di malaria e morbillo e 41 di essi morirono. I medici bianchi della riserva non poterono aiutarli, perché mancavano completamente di medicinali. Verso la tarda estate del 1878 Piccolo Lupo si recò dall’agente indiano e gli disse che il suo popolo non poteva vivere in quell’ambiente malsano, e in più soffrendo la fame, senza viveri e senza selvaggina. Volevano ritornare a nord.

L’agente, come risposta mandò a chiamare i soldati e Piccolo Lupo e Coltello Spuntato, ormai decisi a partire, radunate circa 300 persone tra guerrieri, donne e bambini dettero inizio alla fuga verso il Montana, vanamente inseguiti dalla cavalleria. Viaggiarono celermente, nascondendosi con abilità nei territori già fittamente popolati, con gli esploratori avanti e i Dog Soldier ai fianchi e dietro la colonna. Attraversarono fiumi, montagne e ferrovie, cercando di tenersi lontano da villaggi e città dei bianchi.

Furono inseguiti da circa 10.000 soldati e 3.000 volontari civili che volevano partecipare all’ultima grande caccia all’indiano, Si scontrarono quattro volte con le truppe, ma riuscirono sempre a sganciarsi senza quasi subire perdite. Sul fiume Arkansas, intercettarono una comitiva di cacciatori che avevano appena ucciso delle femmine di bisonte. Li lasciarono andare dopo aver preso fucili e munizioni. Non ebbero mai intenzioni ostili verso bianchi, ma volevano solo tornare a casa. Finalmente, dopo sei settimane raggiunsero il Platte e il gruppo si divise in due bande. Una con Piccolo Lupo proseguì verso nord, diretto al Powder. Coltello Spuntato, invece, preferì dirigersi verso l’agenzia di Nuvola Rossa, per chiedere al vecchio alleato aiuto e protezione. Il gruppo di Piccolo Lupo giunse senza difficoltà nella regione del Powder, e rimase libero a cacciare tutto l’inverno e la primavera successiva.

Coltello Spuntato invece, scoprì che l’agenzia dei Lakota era stata chiusa e, ormai circondato da numerosi soldati, si rassegnò ad arrendersi. Gli Cheyenne furono rinchiusi in una squallida baracca di Fort Robinson in attesa della decisione del governo. Gli indiani non volevano assolutamente ritornare in Oklahoma e decisero di resistere a tutti i costi. Le donne smontarono e nascosero con cura nelle vesti e nei miseri fagotti, fucili e pistole, coltelli e qualche arco. Il 24 dicembre 1878, il capitano Henry Wessells, comandante di Fort Robinson, ebbe dal governo l’ordine che temeva. Avrebbe dovuto riportare gli Cheyenne in Oklahoma.

I soldati cercano di convincere la gente di Coltello Spuntato ad andare via, ma il capo disse: “ Non andremo a vivere là. Non è terra sana e se staremo là moriremo tutti. Noi non vogliamo tornare indietro e non torneremo. Siamo sulla nostra terra e non torneremo mai indietro. Potete uccidermi qui, ma non mi farete tornare indietro”. Per convincere gli indiani, il capitano Wessells decise di ridurre progressivamente le razioni di cibo e in poco tempo le fermò totalmente. Dentro il fabbricato, per circa 150 persone, in maggioranza donne e bambini, cominciarono giorni da incubo. Gli cheyenne rimasero totalmente senza mangiare, almeno per cinque giorni.

La disperazione cominciò a serpeggiare tra di loro e nel pomeriggio del 9 gennaio, con dieci gradi sotto zero, presero la decisione di tentare una sortita per morire combattendo come guerrieri e non di fame, come oramai si prospettava. Le armi a disposizione, 5 fucili e 11 rivoltelle, furono rimontate con cura e distribuite agli uomini ancora in forze.

I guerrieri indossarono gli ultimi abiti da cerimonia e da battaglia, si dipinsero con i colori tradizionali, le donne si misero in ordine cercando di apparire degne dei loro uomini. Sapevano che le speranze di una riuscita della fuga erano scarsissime, ma la maggior parte di loro sarebbe morta aggredendo i soldati per tentare di strappargli le armi, piuttosto che morire di fame.

I bianchi sospettarono qualcosa e Wessells, per evitare sorprese, dispose una doppia fila di guardie attorno alla costruzione. I soldati arrivarono anche ad incatenare le porte e alcune delle finestre. Erano presenti gli ultimi capi della banda di Coltello Spuntato, valorosi guerrieri della potente nazione Cheyenne: Gobba di Bisonte, Maiale Selvatico, Forte Mano Sinistra, Piccolo Scudo e Capelli Arruffati, il capo dei Dog Soldier.

Al tramonto, Piccolo Scudo, Capelli Arruffati e quattro Dog Soldier ruppero le finestre e si gettarono a corpo morto fuori dalla baracca, ingaggiando un furioso corpo a corpo con le guardie. I cinque si raggrupparono e tennero impegnati i soldati che accorrevano massa. Questi uscirono dalle camerate e avanzarono verso i guerrieri che ad uno ad uno, dopo alcuni disperati minuti di battaglia, furono uccisi, dando però il tempo a molte persone di fuggire.

Alcuni Cheyenne riuscirono ad allontanarsi, altri si gettarono sui soldati finchè non furono uccisi. Grande Antilope e sua moglie corsero a perdifiato fino a che la donna, ferita ad una gamba, non potè muoversi. Allora l’uomo prese il suo coltello e l’uccise. Poi se lo piantò nel cuore. Molti Cheyenne furono feriti e successivamente alcuni vennero ricoverati nell’infermeria del forte………..

…….il vecchio guerriero Uomo Seduto, che era stato ferito a una gamba uscendo dalla baracca. Si sedette tranquillo, intonò il canto di morte e aspettò la fine: un soldato sopraggiunse, lo vide, gli puntò la canna del fucile alla testa e sparò. Nella corsa disperata verso le colline, gli Cheyenne cercarono in tutti i modi di proteggere le donne e i bambini, ma nella neve alta fu quasi impossibile. Un gruppo di 6 donne e un bambino, tra cui la figlia di Coltello Spuntato, cercò di fuggire verso il bosco di pini che si trovava nelle vicinanze del forte, ma furono raggiunti e massacrati tutti senza pietà. I soldati uccidevano chiunque gli si parasse davanti.

Un certo numero di persone riuscì a fuggire molte miglia lontano dal forte, ma la caccia spietata dei soldati non lasciò loro tregua. Il 22 gennaio quattro compagnie di cavalleria con un cannone, intercettarono il grosso dei fuggitivi, 17 guerrieri e 15 donne e bambini, diretti verso l’agenzia Sioux di Pine Ridge. Stremati e affamati, gli ultimi guerrieri Cheyenne si nascosero in un avvallamento del terreno, nascondendo donne e bambini sotto la neve e i cespugli.

Circondati da quattro lati, resistettero al terribile fuoco nemico per trenta minuti, rintuzzando e respingendo con i pochi colpi rimasti gli attacchi dei soldati. Poi, ad uno ad uno, sotto un diluvio di cannonate furono tutti uccisi. Gli ultimi tre guerrieri rimasti incolumi, si lanciarono con i coltelli in un attacco suicida verso i soldati e si fecero uccidere. Dal mucchio di morti uscirono illesi solo tre donne e quattro bambini. Coltello Spuntato, con sei membri della sua famiglia, riuscì a fuggire e a trovare riparo in una caverna sulle colline, dove il gruppo si nascose per 15 giorni, prima di arrendersi a Pine Ridge. Nelle vicinanze di Fort Robinson la raccolta dei cadaveri durò alcuni giorni.

Una buona metà dei cadaveri fu scotennata e alcuni ufficiali americani raccontarono persino che i coloni bianchi delle vicinanze erano venuti al forte per scotennare i morti e rubare le misere cose che erano ancora indosso ai corpi degli indiani. In totale, tentarono la fuga e uscirono dalla baracca 149 Cheyenne: 78 furono catturati e di questi, 20 furono mandati in Oklahoma per essere giudicati e 58 a Pine Ridge. I morti furono 64, dei quali 39 uomini e 25 donne e bambini. Sette furono i dispersi, quasi certamente morti.

Un numero non identificato di prigionieri fu raccolto ferito gravemente e di questi numerosi morirono in seguito. Nel rapporto finale al suo superiore il generale Crook, il capitano Wessells scrisse che “gli Cheyenne erano ben armati e ben dotati di munizioni come mai gli era capitato di vedere sul sentiero di guerra”. Di tutte le stragi compiute in più di un secolo di guerre e conquiste, riteniamo di poter affermare che la strage di Fort Robinson a danno degli Cheyenne del capo Coltello Spuntato, sia stata una delle più malvagie e insensate azioni compiute dall’esercito degli Stati Uniti.
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