Il capo degli apache nedni, Whoa, era con me e comandava un reparto. Tutti i guerrieri marciarono verso le truppe e le incontrarono in un luogo a circa otto chilometri dal campo. Quando i soldati ci videro, cavalcarono rapidi in cima a un'altura, smontarono e si disposero dietro ai cavalli, usandoli come riparo. Si trovavano su una collina rotonda, molto scoscesa e rocciosa, che non aveva alberi sui fianchi. Erano due compagnie di cavalleria messicana, e noi eravamo una sessantina di guerrieri. Strisciammo su per la collina dietro le rocce, e i messicani ci tennero costantemente sotto il loro fuoco, ma avevo ammonito i guerrieri di non esporsi al tiro messicano.
Sapevo che i soldati avrebbero sprecato tutte le loro munizioni. Presto tutti i loro cavalli furono uccisi, ma i soldati continuavano a tenersi dietro di essi e a spararci contro. Noi avevamo già ucciso molti messicani, senza aver ancora perso un solo uomo. Essendo tuttavia impossibile avvicinarsi a loro in questo modo, pensai che fosse meglio condurre una carica contro di essi. Stavamo combattendo dall'una; verso la metà del pomeriggio, vedendo che non facevamo nessun progresso, diedi il segnale dell'avanzata. Quando risuonò il grido di battaglia, sbucammo fuori da ogni riparo di roccia, oltrepassammo i cavalli morti dei messicani e ingaggiammo una lotta a corpo a corpo. L'attacco fu tanto improvviso, che i messicani si misero a correre in ogni direzione, e in mezzo a tanto scompiglio furono spacciati tutti in qualche minuto. Allora scotennammo gli uccisi, portammo via i nostri morti e ci impadronimmo di tutte le armi che ci occorrevano. Quella notte spostammo l'accampamento verso est attraversando le montagne della Sierra Madre e entrando nel Chihuahua. Qui i soldati non ci molestarono, e dopo un anno circa ritornammo in Arizona.
Quasi tutti gli anni andavamo a passare qualche mese nel Vecchio Messico. In quell'epoca c' erano molti abitati nell' Arizona, e la caccia non era molto abbondante. Inoltre, ci piaceva scendere nel Vecchio Messico. Le terre degli apache nedni, nostri amici e parenti, si addentravano profondamente nel Messico, e il loro capo, Whoa, era come un fratello per me. Passavamo molto del nostro tempo nel suo territorio.
Verso il 1880 eravamo accampati nelle montagne a sud di Casa Grande quando una compagnia di truppe messicane ci attaccò. I soldati messicani erano ventiquattro, gli indiani una quarantina. I messicani piombarono di sorpresa sull'accampamento e fecero fuoco contro di noi, ammazzando due indiani con la prima raffica.
Non capii come avessero potuto scoprire il nostro campo; avevano probabilmente esploratori eccellenti, e le nostre sentinelle erano state negligenti. Ed eccoli spararci addosso prima ancora che sapessimo che erano vicini. Eravamo in un terreno boscoso; diedi ordine di avanzare e di combattere a breve distanza. Ci riparammo dietro a rocce e alberi finché arrivammo a dieci metri dalla loro linea, poi ci rizzammo. Entrambe le parti continuarono a sparare, fino a quando tutti i messi cani rimasero uccisi. Noi perdemmo dodici guerrieri in. questa battaglia.
Il nome indiano di questo posto era « Sko-Iata ». Dopo aver sepolto i nostri morti e preso tutti i viveri dei messicani, andammo verso nordest. In un punto vicino a Nacori fummo attaccati da truppe messicane. In questo luogo, che gli indiani chiamano « Nokode », si scontrarono un'ottantina di guerrieri, apache nedni e bedonkohe, e tre compagnie di soldati messicani. Questi ci attaccarono in campo aperto, e noi ci disperdemmo, sparando mentre correvamo. Ci inseguirono, ma ci sparpagliammo e riuscimmo in breve a sbarazzarci degli inseguitori. Ci radunammo allora sulle montagne della Sierra Madre. Qui tenemmo consiglio, e siccome le truppe messicane stavano arrivando da molte direzioni, ci sparpagliammo di nuovo.
Circa quattro mesi dopo ci radunammo a Casa Grande per concludere up trattato di pace. I capi della città di Casa Grande, e tutti gli uomini di Casa Grande, fecero un patto con noi. Ci stringemmo la mano e promettemmo di essere fratelli. Poi incominciammo a barattare, e i messicani ci diedero del mescal. In breve quasi tutti gli indiani furono ubriachi. Mentre erano ubriachi arrivarono da un'altra città due compagnie di soldati messicani, che ci attaccarono, uccisero venti indiani e ne fecero prigionieri un numero ancora maggiore. Noi fuggimmo in tutte le direzioni.